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Mente aperta e prospettiva internazionale: ecco la via da percorrere

Secondo lo statuto del Budo redatto nel 1987 dal Nippon Budō Kyōgikai, è importante che insegnanti e allievi, nella loro pratica marziale, mantengano la mente aperta e una solida prospettiva internazionale. Il motivo è semplice: con questa attitudine, sia la conservazione sia l’evoluzione e il progresso di una qualsiasi arte sono più efficacemente garantite. È qualcosa che accade in tutti i campi del sapere: scienza, arte e tecnica tendono a fiorire e prosperare laddove c’è più apertura, scambio, confronto, dialogo, condivisione. Il karate non fa eccezione. Ed è questo uno dei motivi per cui amiamo partecipare ai seminari e agli allenamenti organizzati da Roberto Danubio sensei.

L’occasione stavolta ci è stata offerta da un allenamento dedicato alla preparazione degli esami dal 1° al 5° dan che si è svolto nel suo bellissimo Renshin Kan dojo di Weinfelden, Svizzera. Per partecipare a queste tre ore di pratica, dall’Italia, in rappresentanza della WKSI – Wadokai Karatedo Shingitai Italia, branch ufficiale della JKF Wadokai, siamo partiti all’alba, in quattro, e appena giunti in Svizzera, come ogni volta, abbiamo potuto beneficiare della superba accoglienza della famiglia Danubio e di tutti gli altri suoi allievi, praticanti e assistenti.

Come già scritto in passato, il maestro Danubio ha saputo creare nel tempo una specie di famiglia allargata che raccoglie allievi e istruttori della JKF Wadokai provenienti da tutta Europa e che, oltre alle sue ben note qualità di insegnante ed esperto internazionale di Wado, costituisce un formidabile valore aggiunto. Ogni evento da lui organizzato, che si tratti del Summer Camp (sei giorni di full immersion di karate in una specie di paradiso degli sportivi, nel mezzo delle alpi svizzere), del Wado Spirit (un bellissimo seminario che ogni anno coniuga pratica, esami e convivialità), degli allenamenti propedeutici agli esami o di un semplice allenamento quotidiano, si trasforma sempre in un’occasione di crescita, confronto e approfondimento che non può certo lasciare indifferenti.

Per questo specifico allenamento Danubio sensei ci ha fatto dapprima concentrare sugli esercizi di coppia, per approfondire i principi dei Kihon Kumite, per poi passare ai Kata e, solo alla fine, alla pratica dei Kihon, in una specie di percorso alla rovescia che ha fatto assumere nuovi significati a quei gesti che, dopo tanti anni di pratica, rischiano (a torto) di risultare scontati. E anche stavolta ce ne siamo tornati a casa con un ricco bagaglio di esercizi e suggerimenti utili sia a noi, sia, a cascata, ai nostri allievi. Con la piacevole sensazione di aver fatto un ulteriore passo avanti nella comprensione del Wadoryu in una dimensione autenticamente aperta e internazionale. Una dimensione da cui sarebbe impossibile tornare indietro senza sentire di perdere qualcosa di fondamentale, e che non smetteremo mai di raccomandare a chiunque intenda porsi su un sincero sentiero di crescita tecnica e marziale.

Ti è piaciuto l’articolo? Percorri la via insieme a noi! Dai un’occhiata al seminario internazionale Wadokai Masters in Rome:

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Riccardo RitaMente aperta e prospettiva internazionale: ecco la via da percorrere

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